Siamo stati recentemente coinvolti da un curatore fallimentare che ci ha chiesto di assisterlo su aspetti tecnici/valutativi relativi ai beni di un compendio che è stato chiamato ad amministrare. L’ambito di intervento è complesso e articolato, trattandosi di immobili particolari (pur se del tutto “ordinari” per la nostra provincia): cave e discariche. Sulla base delle norme ambientali vigenti (oggi e in corrispondenza di soglie storiche pregresse) è stato puntualmente ricostruito l’iter autorizzativo delle attività e dei più vasti Ambiti Territoriali Estrattivi (ATE) entro cui le proprietà ricadono. Sono stati condotti approfondimenti in merito a condizioni, potenzialità e possibili vincoli degli ex bacini estrattivi, considerando: i diritti acquisiti dai diversi soggetti compartecipanti agli ATE, le dinamiche attuative e la condotta dell’allora proprietà, sia in sede di iter autorizzativo che durante la gestione dei giacimenti.
Un lavoro interessante, basato anche su acquisizione e analisi di documentazione storica e su confronti con i funzionari degli enti a diverso titolo coinvolti nelle procedure. Un lavoro gratificante perché ha consentito di mettere a disposizione le competenze tecniche specialistiche di TEAM PA a chi è stato chiamato in forma postuma ad amministrare dei beni (nel caso in oggetto il curatore), senza aver potuto vivere in prima persona né gestire passaggi storici tecnico-amministrativi spesso fondamentali per le attività in capo alle ex proprietà. Aspetto accomunante l’attività di molti curatori falimentari che, anche e soprattutto per loro formazione professionale incentrata sugli aspetti economici-gestionali, corrono sovente (e senza volerlo) il rischio di sottovalutare cause/conseguenze di norme/adempimenti ambientali in capo alle ex proprietà.