Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il regolamento del Governo che stabilisce la nuova disciplina semplificata della gestione delle terre e rocce da scavo, attesa ormai dal 2014.
Il provvedimento, approvato con il DPR 13 giugno 2017, n. 120, dà attuazione all’articolo 8 del DL 133/2014 (cd. “Sblocca Italia”) che aveva delegato il Governo a riordinare e semplificare le regole nazionali per la gestione delle terre e rocce da scavo.
Il regolamento riunisce in un unico testo le regole sul riutilizzo delle terre come sottoprodotti applicabili a tutti i cantieri, piccoli e grandi (sostituendo, con riferimento a questi ultimi, il precedente regolamento approvato con DM 161/2012), disciplina l’utilizzo nel sito di produzione delle terre escluse dal campo di applicazione del Dlgs 152/2006 (cd. “Codice dell’ambiente”) e la gestione delle terre generate all’interno dei siti oggetto di bonifica.
Per le terre e rocce da scavo qualificate come “rifiuti” introduce infine un apposito regime specifico per quanto riguarda il deposito temporaneo.
Gli allegati, oltre alla modulistica di rito, ricomprendono importanti riferimenti (trasversali ai temi bonifiche/rifiuti) in merito a: caratterizzazione ambientale delle terre e rocce da scavo, procedure di campionamento in fase di progettazione, definizione di normale pratica industriale, procedure di caratterizzazione chimico-fisiche e accertamento delle qualità ambientali, piano di utilizzo, procedure di campionamento in corso d’opera e per i controlli e le ispezioni, metodologia per la quantificazione dei materiali di origine antropica.
Tra i più importanti elementi di “semplificazione” enumerati dal Ministro G.L. Galletti in occasione della conferenza stampa di presentazione spiccano «l’eliminazione delle autorizzazioni preventive attraverso la previsione di un modello di controllo ‘ex post’, con l’autocertificazione e il rafforzamento del sistema dei controlli», prevedendo «una procedura più spedita per attestare che le terre e rocce da scavo soddisfino i requisiti nazionali ed europei per essere qualificate come sottoprodotti», e una disciplina specifica le aree oggetto di bonifica, dove «sono individuate procedure uniche per gli scavi come per la caratterizzazione dei terreni generati dalle opere da realizzare».
Viene comunicato dal Ministero che «I maggiori controlli affidati alle Agenzie ambientali e alle autorità competenti verranno coperti mediante un tariffario nazionale da applicare ai proponenti, individuando un costo minimo e proporzionale ai volumi delle terre e rocce da scavo».
Nell’attesa curiosa del tariffario ma soprattutto degli esiti della annunciata “operazione-semplificazione”, affianchiamo alle letture estive il testo del provvedimento (in versione definitiva e quindi ora finalmente degna di tutti gli approfondimenti del caso) per poterne sfruttare opportunità e vantaggi dopo ferragosto (per la precisione, a partire da una settimana esatta dopo).
http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2017/08/07/17G00135/sg