Il 15 settembre è stata pubblicata la versione 2015 della norma ISO 14001, il primo standard internazionale per la gestione ambientale al mondo. La revisione è il culmine del lavoro svolto dai 121 membri dell’ISO/TC 207/SC 1 “Sistemi di gestione ambientale” (SGA) e rafforza l’importanza della gestione ambientale, ponendola al cuore dell’organizzazione più di quanto ciò non fosse mai stato fatto prima.
Con più di 300.000 certificati emessi ogni anno a livello globale, la ISO 14001 si colloca tra le priorità di molte organizzazioni che hanno dato importanza al potenziale impatto indotto sull’ambiente.
La versione 2015 semplifica ulteriormente l’integrazione con altri sistemi di gestione, permettendo alle organizzazioni di mantenersi aggiornate nel campo della gestione ambientale e aiutandole a migliorare la loro efficienza, a risparmiare tempo nonché a rispondere alle ultime tendenze, tra cui la crescente consapevolezza delle imprese riguardo alla necessità di considerare sia i fattori esterni che quelli interni che influenzano il potenziale impatto ambientale, in particolare la variabilità del clima.
La nuova versione presenta ulteriori miglioramenti significativi tra cui:
- un approccio al LCA (Life Cycle Assessment o ciclo di vita del prodotto) che considera ogni fase di un prodotto/servizio, dallo sviluppo a fine vita. Spunti per utilizzare i requisiti ambientali addirittura come “input” per il processo di progettazione del prodotto / servizio;
- un più rilevante coinvolgimento della leadership, affinché si assuma la responsabilità per l’efficienza del sistema di gestione;
- un maggiore allineamento con la direzione strategica che porti ad una più elevata concentrazione sugli obiettivi – visti come driver di miglioramento – e sulla relativa pianificazione necessaria per raggiungere il successo;
- una migliore gestione dei rischi e delle opportunità, compresa la sistematica individuazione e monitoraggio delle criticità interne ed esterne che possono influenzare il sistema di gestione la valutazione dei bisogni e delle aspettative delle parti interessate;
- un miglioramento della performance ambientale con particolare accento sulle iniziative proattive, compresa la necessità di stabilire criteri e indicatori per analizzare e valutare le proprie prestazioni ambientali. Da utilizzare per determinare cosa, come e quando monitorare e misurare;
- una comunicazione più efficace, guidata da strategie mirate e comprensiva del riconoscimento della necessità di determinare cosa, quando e come (metodi) comunicare;
- una maggiore enfasi su requisiti ambientali richiesti nell’approvvigionamento dei beni e servizi e per il relativo controllo dei processi di outsourcing.
La ISO 14001 sta per compiere 20 anni. Anne-Marie Warris, presidente dell’ISO/TC 207/SC 1 – il comitato tecnico che ha elaborato il documento e ne ha intrapreso la revisione – non ha dubbi rispetto al fatto che la nuova versione si dimostrerà rilevante nei prossimi 20 anni: “Penso che le prospettive del ciclo di vita e le problematiche legate alla catena di approvvigionamento trattate nella nuova ISO 14001 occuperanno un ruolo sempre crescente nel prossimo futuro”.
Il nuovo Segretario Generale ISO Kevin McKinley ha dichiarato che la nuova versione della norma riflette sia le numerose evoluzioni tecnologiche che le aspettative che le parti interessate nutrono nei confronti delle organizzazioni. “La ISO 14001 offre anche un vantaggio competitivo, è un documento che le organizzazioni possono utilizzare per distinguersi dalla concorrenza, che fornisce in molti casi anche un vantaggio finanziario e che aiuta le imprese a migliorare l’efficienza e le prestazioni”.